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Il vuoto (Un territorio per giocare alla vita vera)

  • giglius1958
  • 4 giu 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Osservando un essere vivente, una formica, un uccellino o un uomo, noi lo vediamo pieno, compatto, denso... ma questa è un’osservazione che deriva da come i nostri occhi riescono a vedere la realtà esterna e da come il nostro cervello è capace di darcene la percezione.

Ma se noi avessimo una mega lente di ingrandimento e ci avvicinassimo, non so, ad un nostro amico, lo vedremmo sempre più diverso, fino a percepirne gli elementi base della sua costituzione corporea, cioè gli atomi. Gli atomi sono fatti di piccole parti corpuscolate e di un enorme vuoto, un po’ come l’universo, quello che vediamo in una notte stellata sopra di noi. Questo vuoto immenso fuori e dentro di noi ci dovrebbe mettere in sintonia con la natura soprattutto spiritualmente, facendoci sentire parte del tutto-illimitato, anche se limitati e finiti nello spazio e nel tempo.

La finitezza e il limite umano provocano vuoti esistenziali che, soprattutto questo sistema sociale, cerca di riempire con il dogma dell'avere per essere, una sorta di “pena di vita”, che ci fa consumare energie vitali per consumare merci, diventando noi stessi prodotti che vagano senza meta alla ricerca di una felicità e di un senso attraverso valori di scambio e di qualche altro che ci “acquisti”.

Visti dall’alto, noi umani freneticamente ci muoviamo senza piacere o razionalità, senza meta se non quella stabilita da altri, senza desideri sostituiti da voglie, senza sogni sostituiti da bi-sogni creati a tavolino dagli organizzatori del sistema. Ogni nostro passo è etero diretto, ogni nostro acquisto è guidato, ogni nostro amore è una dipendenza, ogni nostro pensiero è preconfezionato, ogni nostro cibo ha un logo e un nome preciso in uno scaffale nelle cattedrali Coop, Ikea, Ipersidis, Trony.

Eppure questo vuoto costitutivo di noi tutti potrebbe essere uno spazio da percorrere tutti insieme alla ricerca di un nuovo modo di vivere per noi, invece che esistere al servizio di altri. Se la libertà vera ha bisogno anche di spazi sconosciuti da esplorare, questo vuoto è un’opportunità per avvicinare i nostri elettroni affinché interagiscano saltando di qua e di là, come un enorme parco giochi per bambini dove la fantasia senza limiti diventa gioco collettivo, costruzione di regole condivise, salute psico fisica, energia vera cioè metabolica umana, costruzione di una finalità comune, strutturando la gioia di vivere che progetta e realizza una società bio-logica.

Da vuoti a perdere a vuoti a vincere.



 
 
 

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